Il Club del Pigro: leggere insieme, ognuno con il proprio ritmo

Il Club del Pigro: leggere insieme, ognuno con il proprio ritmo
Il logo del club del pigro

C’è un momento, nella vita di chi legge, in cui la pagina diventa un rifugio. A volte capita ogni giorno, altre volte una volta al mese, altre ancora finisce per non capitare affatto. Non perché manchi la voglia, ma perché la realtà ci trascina, impegnata a riempire ogni spazio con to-do list infinite, appuntamenti, chiamate, notifiche, distrazioni.
E allora i libri restano lì: sul comodino, nello zaino, in scaffali ordinati o impilati in equilibrio precario. Aspettano. E noi aspettiamo con loro, nella speranza che arrivi quel momento giusto per leggerli.

Il punto è che spesso quel momento non arriva da solo.
Serve un pretesto.
Serve una scusa.
Serve un posto in cui potersi fermare davvero.

Da questa idea, anzi, da questa esigenza, nasce il Club del Pigro.

Perché “pigro”?

Non perché siamo persone che non hanno voglia di fare nulla.
Ma perché siamo persone che vivono in un mondo che corre troppo.

La pigrizia del Club del Pigro è una pigrizia buona, accogliente, gentile:
è il diritto di rallentare, di non sentirsi produttivi a tutti i costi, di dire “basta un attimo, adesso leggo”.

È un modo per trasformare la lentezza in un valore.
Per ritagliarsi uno spazio di calma in cui nessuno ti chiede nulla.
Per concedersi una pausa da tutto ciò che ti chiede sempre di essere veloce, brillante, performante.

Qui la lentezza non è un difetto.
È la porta d’ingresso.

Molti di noi hanno provato a partecipare a un club del libro tradizionale almeno una volta.
La promessa era bella: leggere insieme, discutere, condividere.

Eppure…
Per alcuni diventa una pressione: finire quel libro in un mese, anche quando non si ha tempo. Leggere un titolo che non si sarebbe scelto. Arrivare pronti all’incontro, come fosse un compito da consegnare.

Per altri, è un impegno che si scontra con la realtà quotidiana.
E così, invece di avvicinarti alla lettura, finisce per allontanarti.

Il Club del Pigro cura proprio questa ferita.

Qui non esiste un libro obbligatorio.
Non esiste un ritmo comune da rispettare.
Non esiste il “sei in ritardo” o il “non l’hai finito?” o “ma davvero ci stai mettendo così tanto?”.

Qui si legge e basta.
Ognuno porta ciò che vuole: un romanzo, un fumetto, un manuale, un saggio, un dizionario, un poesia, un libro iniziato venti volte e mai concluso.

Il Club del Pigro non vuole guidare la tua lettura.
Vuole ospitarla.

La persona che immagino quando penso a questo club ha un libro sul comodino da mesi.
Una pila di titoli salvati da leggere.
Una nostalgia dolce delle ore passate a leggere da adolescente, o durante le vacanze, o su un treno, o in un caffè mentre pioveva.

È una persona che scorre, scorre, scorre sui social, mentre la voglia di leggere le si muove dentro come un piccolo richiamo.
Che a volte si sente “insoddisfatta” delle proprie abitudini, che vorrebbe vivere più lentamente ma non sa da dove cominciare.
Che sente di non avere compagnia nel suo modo di leggere.

E un giorno, mentre scorre, trova la nostra iniziativa e pensa:

“Perché no?”
Porta un libro, arriva, si siede.
E si rende conto che leggere insieme agli altri è un’esperienza sorprendentemente intima.

Leggere è un atto solitario, certo.
Ma leggere insieme ad altre persone crea un tipo diverso di compagnia: silenziosa, leggera, non invadente.

È la condivisione che non necessita di parole.
La presenza che non richiede attenzione.
Il comfort di sapere che altri stanno facendo la tua stessa cosa: rallentare.

È un piccolo rituale, semplice e potente.
Un modo per sentirsi parte di qualcosa, senza dover dimostrare nulla.

Il Club del Pigro non è un evento.
È un luogo.
Un rifugio.
Una comunità che crede che la lettura meriti tempo, calma, lentezza.

Dopo gli incontri, chi vuole può continuare a condividere impressioni, recensioni, riflessioni in un gruppo dedicato.
Si può discutere dei libri che si stanno leggendo, proporre titoli, scegliere insieme luoghi per i prossimi incontri.

Tutto in modo spontaneo, non imposto, non programmato.
Come la lettura stessa.

Perché c’è bisogno di recuperare qualcosa che abbiamo perso:
la possibilità di leggere per il gusto di farlo, senza fretta, senza obiettivi, senza ansie.

Perché molte persone cercano una scusa per leggere, e io per prima.
E quando finalmente mi siedo, apro il libro e mi immergo nella storia, provo un calore che conosco bene:
è la sensazione di tornare a casa.

Il Club del Pigro vuole regalare quel calore.
Vuole offrire un’occasione per dirsi: “oggi leggo”.
Un appuntamento con sé stessi, ma in buona compagnia.

E presto, quel luogo sarà anche il tuo.