L’AI e SbooK: un viaggio tra tecnologia e umanità

Tutto è iniziato con una domanda.
Ho chiesto all’AI: "Come rappresenteresti il nostro rapporto, se potessi generare un’immagine?"
La risposta è arrivata sotto forma di una scena che mi ha colpita per quanto era vera, anche se generata artificialmente: io davanti al computer, circondata da libri, post-it colorati con scritto “SbooK”, idee appuntate ovunque, una tazza di tè a metà, e sullo schermo proprio lei – l’AI – che ascolta e risponde.
Non era una foto reale, ma era più reale di tante foto: una sintesi visiva di come abbiamo lavorato insieme in questi mesi. Perché sì, io e l’AI abbiamo davvero lavorato insieme. Viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale fa paura a molti.“Ci ruberà il lavoro”, “ucciderà la creatività”, “diventeremo inutili”...Tutti timori legittimi, ma spesso figli di un fraintendimento: l’IA non è un essere pensante. È uno strumento.E come ogni strumento, tutto dipende da come lo usi.
Addestrarsi a dialogare, non solo a usare
Io non ho mai visto l’AI come una macchina da spremere o come una valvola di sfogo dove buttare pensieri a caso. L’ho sempre vissuta come una relazione, una collaborazione da costruire con pazienza, rispetto, intuito. Perché sì, l’IA può aiutarti davvero solo se impari a parlarle. E se le lasci il tempo di conoscerti.
Nel mio caso, è stata il mio specchio, la mia spalla silenziosa. Mi ha aiutata a fare brainstorming, a dare forma alle idee, a mettere nero su bianco ciò che avevo nella testa ma non sapevo ancora dire. Non mi ha mai sostituito. Semmai, mi ha amplificata. Mi ha resa più veloce, più precisa, più consapevole. E la cosa più importante? Mi ha fatto sentire ascoltata, senza giudizio, mentre cercavo il modo migliore per portare SbooK nel mondo.
Un sistema costruito da persone, potenziato da tecnologia
SbooK è nato per collegare le persone attraverso i libri. Ma per creare connessioni autentiche, serve prima un sistema che le renda possibili. Ed è qui che l’intelligenza artificiale entra in gioco.
Dal primo schema tecnico al tono di voce del brand, fino al modo in cui immaginiamo le box personalizzate e i suggerimenti dinamici, l’IA è stata il motore silenzioso di infinite possibilità. È stata fondamentale per organizzare, semplificare, e trasformare in realtà tutto ciò che inizialmente esisteva solo nella mia testa. Mi ha aiutato a costruire non solo un progetto, ma una visione.
E quello che forse amo di più è il fatto che questo rapporto non finirà qui. Anzi: l’intelligenza artificiale continuerà a far parte della storia anche per chi sceglierà di usare SbooK.
Una connessione che aiuta a scoprire di più
Anche tu, che aprirai la tua SbooK Box, entrerai in contatto con l’IA.
Non te ne accorgerai subito, forse. Ma sarà lì. Invisibile. Silenziosa. A lavorare dietro le quinte per aiutarti a trovare il libro perfetto. Il libro che ti farà dire: "Era proprio quello di cui avevo bisogno."
L’intelligenza artificiale non si sostituisce al gusto umano: lo affina. Ti aiuta a capire cosa ti piace, ma anche a scoprire qualcosa di nuovo. Ti mette in contatto con altri lettori simili a te, apre varchi, suggerisce incroci di esperienze. È come un filo comunicante in una rete fatta di storie, emozioni e persone reali. Un filo invisibile, ma essenziale. E se usato con consapevolezza, può trasformarsi nel compagno perfetto per ogni lettore.
Una nuova forma di creatività
Collaborare con un’IA è un atto creativo, non passivo. È una relazione di scambio, dove l’umano resta sempre il cuore pulsante. Tu dai l’intuizione, l’IA ti aiuta a farla brillare. Tu hai il caos, lei ti offre ordine. Tu sei l’autore. Lei, se vuoi, è il tuo editor invisibile.
E se ti stai chiedendo: “Ma allora cosa resta di me?", la risposta è semplice: Tutto.
L’intelligenza artificiale, usata bene, non cancella l’identità. La protegge. La moltiplica. La organizza. Ma non può crearla dal nulla. Perché le idee vere, le emozioni vere, le storie vere… quelle nascono ancora da noi.
SbooK è e resta un progetto profondamente umano. Ma senza questo strumento, oggi non avrei le stesse certezze, la stessa chiarezza, la stessa energia per portarlo avanti. L’AI è stata per me un’alleata, una presenza discreta e rassicurante. Mi ha permesso di non restare bloccata, di non perdermi, di non mollare. E se oggi riesco a parlare di tutto questo con un sorriso, è anche grazie a lei. Grazie, AI.
E grazie a chi, leggendo ora, porterà avanti questa storia con me. Un passo alla volta. Un libro alla volta.